Coronavirus nelle acque reflue come indicatore della diffusione dell'infezione

23.04.2020

Utilizzare l'acqua di scarico per rilevare l'infezione

Studi recenti mostrano che il 20% o più dei pazienti con COVID-19 espellono il Sars-COV-2 attraverso le feci. Decine di scienziati* in tutto il mondo, compresi quelli dell'Università di Innsbruck, stanno ora lavorando a una procedura di test epidemiologici sulle acque reflue che li aiuterà a formulare dichiarazioni su come cambia il numero di infezioni nel bacino idrografico di un impianto di trattamento delle acque reflue.

I campioni di acque reflue forniscono conclusioni

La grande questione del numero stimato di persone infettate dal Sars-COV-2 e quindi della diffusione attiva del virus sta attualmente occupando varie discipline scientifiche. Un modo promettente per ottenere una panoramica completa della diffusione della malattia è lo studio dei campioni di acque reflue. Una parte rilevante delle persone infette, anche quelle con sintomi nulli o lievi, espelle il virus attraverso le feci, che poi entra nelle acque reflue. Dai campioni di acque reflue si possono trarre conclusioni sulla diffusione dell'infezione indipendentemente dai singoli individui. Questo approccio epidemiologico alle acque reflue viene ora perseguito dall'Istituto di microbiologia e dal Dipartimento di tecnologia ambientale dell'Università di Innsbruck insieme a tre spin-off universitari - BioTreaT, Sinsoma e hydro-IT - e gruppi di lavoro nei Paesi Bassi e negli Stati Uniti. L'analisi si basa su un metodo di PCR adattato. I partner di cooperazione dei Paesi Bassi sono già stati in grado di rilevare i frammenti di virus nelle acque reflue utilizzando questo metodo. Attualmente la sede di Innsbruck sta lavorando intensamente per stabilire un finanziamento adeguato, ampliare i contatti con i colleghi in tutto il mondo ed effettuare i primi campionamenti e le prime analisi.

Due passi verso il risultato

Gli scienziati di Innsbruck cercano ora di ottenere risultati affidabili il più rapidamente possibile in due fasi:

Passo 1:

  • Valutazione e adattamento dei metodi esistenti per l'estrazione e il rilevamento dell'RNA.
  • Organizzazione delle raccolte di campioni e messa in sicurezza dei campioni.

Fase 2 (dopo l'approvazione della proposta o delle proposte di ricerca):

  • Determinazione quantitativa dell'RNA SARS-CoV-2 dalle acque reflue.
  • Creazione di un portale informativo basato su GIS.
  • Creazione di una base per quantificare l'estensione e la dinamica delle epidemie indipendentemente dai test sui pazienti o dai referti ospedalieri.

I dati generati dalle indagini sulle acque reflue potrebbero fornire un supporto decisionale alle autorità sanitarie che devono determinare i tempi e la gravità degli interventi di salute pubblica (evitare contatti, misure di quarantena, ecc.). La metodologia sviluppata dovrebbe essere utilizzata anche in futuro per fornire un allarme tempestivo in caso di recidiva del coronavirus e aiutare a valutare l'efficacia degli interventi.

ARA Pusteria tra i partner coinvolti

  • BioTreaT è il contatto per le associazioni delle acque reflue e fornisce alle istituzioni partecipanti kit di campionamento e protocolli.
  • Gli impianti di depurazione delle acque reflue raccolgono campioni a intervalli regolari,
    La ARA Pustertal AG partecipa anche con i seguenti stabilimenti:
    ARA Wassserfeld a Monguelfo
    ARA Tobl a San Lorenzo
    ARA Bassa Val Pusteria a Rio Pusteria
  • Presso l'Istituto di Microbiologia i campioni vengono elaborati e preparati per concentrare ed estrarre l'RNA virale.
  • Per il Sinsoma, la SARS-CoV-2 viene rilevata mediante PCR diagnostica.
  • L'Istituto per le infrastrutture (AB Umwelttechnik) e l'hydro-IT stanno creando una piattaforma di dati per raccogliere i risultati dei test e valutarli sulla base della rete fognaria.

Links:

Universität Innsbruck: Abwassertests als Corona-Frühwarnsystem

Universität Innsbruck: Coronaviren im Abwasser als Gradmesser der Infektionsverbreitung